Racconto di paura
La vecchia biblioteca che è rimasta chiusa per tanti
anni,finalmente è stata venduta all’asta.
È stata comprata da un signore francese, il quale
probabilmente è all’oscuro di ciò che è avvenuto all’interno della biblioteca.
Il signor Louis era un vecchio professore di lettere, ormai
in pensione da più di due anni;egli, non sapendo come passare le sue giornate
da pensionato, decise di comprare la vecchia biblioteca per restaurarla e per
dedicarsi alla lettura che è sempre stata la sua passione.
Il signor Louis si aggirava
tra le vecchie scansie, ormai rovinate dai tarli e cariche di libri
vecchi e pieni di polvere.
Mentre il vecchio professore girovagava per la biblioteca nella sua mente una domanda
lo tormentava “perché in tutti questi anni nessuno ha comprato la biblioteca ?”
Una sera, mentre il professore riordinava i libri secondo un
ordine ben preciso , sentì come una voce che lo chiamava, il professore si
voltò di colpo per vedere se c’era qualcuno alle sue spalle, ma non c’era
nessuno.
Finito il suo lavoro si diresse verso l’ufficio , dopo un
paio di minuti vide la porta aprirsi da cui sbucava un’ombra e poi
d’improvviso…sparì!
Il professore incuriosito seguì l’ombra che si allontanava
sempre di più, accorse di un foglio di giornale che era rimasto per terra, lo
raccolse e lo lesse “il bibliotecario è stato trovato morto nello scantinato
della biblioteca, senza tagli o segni
gravi”.
Il signor Louis venne colto dalla paura però decise di
recarsi comunque nello scantinato.
Nello scantinato vi erano i libri più antichi e preziosi, il
professore si guardava intorno a la sua attenzione cadde su un vecchio armadio
con una scritta sopra le auto che dice”chi oserà aprire questo armadio farà una
brutta fine” ma il professore non mi fece intimorire e aprì in un attimo. Si
sentì immobilizzato, le gambe gli tremavano, si sentiva svenire e
all’improvviso non riuscì a respirare .
All’improvviso il professore cadde a terra immobile senza
dare segno più di vita.
Sebastiano
C’era una volta,tanti anni fa,intorno al 1830,una bella
ricca biblioteca,equipaggiata di ogni tipo di servizio che poteva servire a
quel epoca.
Scaffali e lunghe tavole di legno,intarsiato da disegni
classici e dalle linee pulite,ripulivano le ampie scale di quell’ luogo
visitato dalle persone più colte della città una giovane ragazza , sui
quindi,ma molto matura visitava la biblioteca e restava rinchiusa all’interno
fino alla chiusura;intenta a leggere ogni tipo di libro che l’appassionasse e
la portasse in un mondo di fantasia .Un giorno, si sedette fra gli scaffali,il
profumo della carta sporca d’inchiostro nero che raccontava una storia .Alle
otto,era immersa in quelle pagine che tanto amava; era il suo libro preferito,quando
un terremoto potente,raro per quell’epoca, scosse gli scaffali che le fecero
cadere una pesante enciclopedia in testa,un colpo mortale per la povera ragazza
che morì sul colpo.
FINE”
<<Bene ragazzi,questa e la leggenda che ancora oggi si
narra nel nostro villagio.Si dice,infatti, che questa ragazza,si nasconda ancora
in quella biblioteca e che stia aspettando solo l’arrivo di una persona tanto coraggiosa,che
osi ad aprire quell’libro che la uccise,in modo da liberare la sua anima imprigionata
da cosi tanti anni fra quelle pagine>>
E cosi la lezione di letteratura venne interrotta per il suono
della campanella.
Davide ,uno dei ragazzini piu’ timidi della classe ,si alzò con calma e,mentre salutava la prof, venne travolta dai suoi compagni che non vedeva l'ora di uscire.e
Si rialzò dolorante, si mise a posto gli occhiali, squassò era la polvere dalla camicia e se ne andò.
Mentre oltre passava la porta, i soliti tre bulletti della scuola la fermarono e invece di picchiarlo per soldi, chiesero:<<Senti nanetto, vogliamo risparmiarti, non ti picchieremo ma devi fare per noi una cosa molto più interessante >>
Le parole del capo-gruppo furono seguite da uno sghignazzo collettivo<<Questa sera , alle 7:30....
Il cimitero senza nome
A mezz'ora da Gingolph,dietro le colline vi è un parco antichissimo, solitario e selvaggio ,che non è segnato su nessuna carta.
Il cimitero che una volta vi sorgeva in mezzo, deve essere caduto già da anni;la terra ha sotterrato tutto senza riguardo, e il vento a disperso tutto:lapidi rotte e nomi sconosciuti, volavano in quel area intrisa di mistero.Ogni cosa era ricoperta da erbe incolte e cespugli rinsechitti.Tutto era sempre circondato da una leggera nebbia, come se un bianco velo di seta ricoprisse quel luogo tenebroso, nome nascosto dal mondo esteriore.Era la notte del 31 ottobre, l'autunno incombeva sulla città, gli alberi si stavano preparando all' inverno e le foglie brune svolazzavano in quel aria gelida.Due ragazzi ora, stavano passeggiando sul marciapiede bagnato, travestiti per la notte di Halloween.Edward e Robert, cosi si chiamavano, due coraggiosi ragazzi di sedici anni che ancora si divertivano per le buie strade di Gingolph, a fare"Dolcetto o Scherzetto".Stavano camminando su una strada chiusa che portava solo ad un parco, quel parco...
Continuavamo a bussare alle porte e i loro sacchi si riempivano sempre di più di dolcetti e caramelle, fino a che le porte di quelle ville maestose finirono.
Davanti ai loro occhi c'era solo un bosco buio e tenebroso che portava in un luogo a loro sconosciuto.
<<Allora... che si fa?Andiamo?>>chiese Edward:<<Non lo so, non ho idea di dove porti...>>:<<Robert, dai, è Halloween, potrebbe essere un ottimo modo per vivere il migliore 31 ottobre della nostra vita!>>.
Si guardarono negli occhi. Lo sguardo di Edward era illuminato da una luce particolare, quella del coraggio e della curiosità, cercava di convincere l'impaurito animo di Robert.Si convinsero e avanzarono lentamente, fino a che scomparirono nelle tenebre dell'ignoto.<<Edward, non vorrei dirlo, ma io ho molta paura....>>disse tremolante:<<Robert,su, dai è !! Non fare il bambino e reagisci ! Tira fuori il coraggio e seguimi>>.
Nessuno dei due conosceva la strada, stavano seguendo solo un lungo sentiero di fango, nascosto dai lunghi rami di alberi spogli.
La nebbia si abbassò improvvisamente, coprì tutto, non si vedeva più niente, i due ragazzi erano immersi in un bianco mare di terrore.
Camminavamo e camminavano, il rimorso di essere entrati in quel bosco li riempiva di labbra e delusione , fino a che, tutto cambiò...
...CONTINUA...
Si rialzò dolorante, si mise a posto gli occhiali, squassò era la polvere dalla camicia e se ne andò.
Mentre oltre passava la porta, i soliti tre bulletti della scuola la fermarono e invece di picchiarlo per soldi, chiesero:<<Senti nanetto, vogliamo risparmiarti, non ti picchieremo ma devi fare per noi una cosa molto più interessante >>
Le parole del capo-gruppo furono seguite da uno sghignazzo collettivo<<Questa sera , alle 7:30....
Il cimitero senza nome
A mezz'ora da Gingolph,dietro le colline vi è un parco antichissimo, solitario e selvaggio ,che non è segnato su nessuna carta.
Il cimitero che una volta vi sorgeva in mezzo, deve essere caduto già da anni;la terra ha sotterrato tutto senza riguardo, e il vento a disperso tutto:lapidi rotte e nomi sconosciuti, volavano in quel area intrisa di mistero.Ogni cosa era ricoperta da erbe incolte e cespugli rinsechitti.Tutto era sempre circondato da una leggera nebbia, come se un bianco velo di seta ricoprisse quel luogo tenebroso, nome nascosto dal mondo esteriore.Era la notte del 31 ottobre, l'autunno incombeva sulla città, gli alberi si stavano preparando all' inverno e le foglie brune svolazzavano in quel aria gelida.Due ragazzi ora, stavano passeggiando sul marciapiede bagnato, travestiti per la notte di Halloween.Edward e Robert, cosi si chiamavano, due coraggiosi ragazzi di sedici anni che ancora si divertivano per le buie strade di Gingolph, a fare"Dolcetto o Scherzetto".Stavano camminando su una strada chiusa che portava solo ad un parco, quel parco...
Continuavamo a bussare alle porte e i loro sacchi si riempivano sempre di più di dolcetti e caramelle, fino a che le porte di quelle ville maestose finirono.
Davanti ai loro occhi c'era solo un bosco buio e tenebroso che portava in un luogo a loro sconosciuto.
<<Allora... che si fa?Andiamo?>>chiese Edward:<<Non lo so, non ho idea di dove porti...>>:<<Robert, dai, è Halloween, potrebbe essere un ottimo modo per vivere il migliore 31 ottobre della nostra vita!>>.
Si guardarono negli occhi. Lo sguardo di Edward era illuminato da una luce particolare, quella del coraggio e della curiosità, cercava di convincere l'impaurito animo di Robert.Si convinsero e avanzarono lentamente, fino a che scomparirono nelle tenebre dell'ignoto.<<Edward, non vorrei dirlo, ma io ho molta paura....>>disse tremolante:<<Robert,su, dai è !! Non fare il bambino e reagisci ! Tira fuori il coraggio e seguimi>>.
Nessuno dei due conosceva la strada, stavano seguendo solo un lungo sentiero di fango, nascosto dai lunghi rami di alberi spogli.
La nebbia si abbassò improvvisamente, coprì tutto, non si vedeva più niente, i due ragazzi erano immersi in un bianco mare di terrore.
Camminavamo e camminavano, il rimorso di essere entrati in quel bosco li riempiva di labbra e delusione , fino a che, tutto cambiò...
...CONTINUA...
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